lunedì 20 dicembre 2010

Stormi di uccelli neri

Prima un brusìo lontano quasi impercettibie...


... non ci faccio caso. E' quasi l'una, sono in campagna da un cliente. Devo sbrigarmi a misurare il suo piccolo trullo. A casa c'è qualcuno che forse mi aspetta per il pranzo.
Quel rumore di fondo piano piano aumenta d'intensità distogliendomi dall'operato.
Ma... cosa succede? Il cielo diventa buio d'un tratto. SONO MILIONI eppure sembra un unico essere mostruoso e acefalo. Un magma di puntini assordanti affamati di olive.
Ci rifugiamo nel trullo. Avevo la macchina fotografica a portata di mano. Scatto qualche foto. Un pugno di minuti dopo non c'erano più. Mi tiro un pizzicotto per vedere se era in incubo e poi di nuovo a lavoro. Devo fare in fretta. A casa c'è qualcuno che forse mi aspetta.

giovedì 2 dicembre 2010


Ma vedi un po' a chi dovremmo reggere il moccolo!
Al Consorzio ristoratori "BorgOstuni", al Consorzio "Amaducci", all'Associazione "Amici di Ostuni", alla Fondazione "Leonardo", alla società "Nicolaus Tour", all'Hotel villaggioCittà Bianca, alla società di ristorazione De Pascale e agli imprenditori Ostunesi(ovviamente) Bartolomeo D'AmicoGiuseppe Zurlo e Luciano MartucciSono questi i soci fondatori.

E questi "provincialotti" con la loro Fondazione della Dieta Ostunese potranno competere con realtà del calibro di Siena con il suo Polo della Dieta Mediterranea?

Destra, centro, sinistra?
La difesa della nostra identità, la voglia di reagire a questo scippo è più forte delle appartenenze politiche. Il gruppo di Facebook a difesa della nostra gastronomia è il più numeroso e variegato. Dacci una mano anche tu.

Tra l'altro ad Ostuni si respira davvero un clima molto pesante. Leggi.



io compro

E a proposito
di quelli che compravano a Ceglie l'anno scorso...

a quanto sembra la storia non è terminata con il Consiglio Comunale.

Bisognerebbe rivedere
comunque il filmato.
Le accuse erano abbastanza gravi e circostanziate.


Ho inoltre chiesto copia della lettera
dell'Arch. Attolini relativa al contenzioso con il prof Dino Borri e con il Commissario Starordinario al PUG.


Vi terrò informati.




        A quanto sembra si è dissolto.

Forse è rinchiuso in casa per paura di incontrare Fabrizio Corona.
Intanto c'è qualche persona vicina a lui che fa notizia. Andate da Stefano Menga. Vi racconterà un episodio divertente accaduto l'altro giorno.  Cliccate qui.

Ed ecco invece il gruppo di facebook che si domanda chi sia questo personaggio.


giovedì 11 novembre 2010

Regole


Le regole sono fatte per essere eluse
Annullato concorso al Comune di Ceglie Messapica (Brindisi) per irregolarità durante lo svolgimento della prima prova.

Di Antonio Serio

La speranza è l'ultima a morire. E' sempre questo il pensiero che ci costringe testardamente a provarci, a non rassegnarci, a credere che prima o poi andrà per il meglio e che tutto non sia già stato deciso. E' questa l'idea che si insinua quando compri i testi per studiare, spedisci le domande compilandole con dati personali e li sottoscrivi con la tua firma, perchè la firma rappresenta un'identità custode di speranze.Perchè l'identità non è un numero.
Perchè vuoi continuare a credere che il tempo che stai impiegando, comunque non è perso, a credere e a dire che se pure è una lotteria, comunque, forse la si può fare.
Per queste ragioni abbiamo partecipato all'ennesimo concorso pubblico e ci siamo trovati la mattina del 10 novembre presso una sala dell'Hotel "Tre Trulli" in Ceglie Messapica gremita di concorrenti per un posto da istruttore contabile categoria C. Dopo aver espletato le fasi di riconoscimento dei canditati, dopo che ci sono stati consegnati i materiali timbrati con il sigillo del Comune, era intenzione quella di iniziare la prova. Eravamo duecento, uno o una su duecento, con l'auspicio che almemo, così come recita la Costituzione, attraverso una procedura concorsuale quell'uno o quell'una sarebbe stato o stata, il o la migliore.
Previamente sono state date tutte le dovute raccomandazioni sui tempi delle prove, sulla impossibilità a consultare i manuali e i testi di legge, anche non commentati, e le modalità di uscita dall'aula del concorso. Sarebbe stato possibile allontanarsi per andare in bagno solo dopo un'ora dall'inizio.
Dopo la prima fase di spiegazioni alle due ale contigue della sala, si è provveduto al sorteggio della prima prova, costituita da cinque quesiti a risposta aperta, posti in tre buste distinte e sigillate.
Dopo la scelta e la lettura dei quesiti scelti è successo l'irreparabile: tre concorrenti si sono allontanati immediatamente dall'aula.
Nel momento nel quale sono rientrati nella sala, uno dei candati ha chiesto il loro allontanamento per una palese trasgressione nei confronti delle regole pure ribadite precedentemente. Si sono alzati i malumori tra la gente oltraggiata e contrariata per quanto successo, mentre la commissione cercava di minimizzare l'accaduto, con l'intenzione di procedere ugualmente ad eseguire il concorso. E' stata quindi richiesta la verbalizzazione dei fatti alla presenza dei vigili urbani e ad un primo rifiuto, una candidata ha riacceso il cellulare (precedentemente spento e lasciato in vista sul tavolo per il concorso!) e ha chiamato i carabinieri.
La levata di scudi nei confronti di un'azione visibilmente irregolare, ha fatto prender alla presidententessa del concorso la decisione di annullare la prima prova e di far riunire la commissione per stilare altre tre prove nuove, con le identiche modatità della precedente. Durante la loro assenza, è stato redatto e sottoscritto un verbale da una parte dei candidati, ove si spiegava l'accaduto. Sono successivamente arrivati i carabinieri, i quali hanno chiesto le spiegazioni sulla situazione e concertando con i vigili urbani e quanti reclemassero l'irregolarità del concorso, hanno redatto un loro verbale, prendendo, talatro, solo i nominativi di coloro i quali avevano palesato le rimostranze nei confronti della procedura.
Alla fine è rientrata la presidentessa della commissione ed ha spiegato, che a causa del fatto che molti candidati si erano allontanati, e che soprattutto all'interno della sala non c'era più serenità per il proseguio del concorso, si era deciso di annullare quella prova e rimadarla a data da destinarsi, tacciando la necessità di rispettare il principio di trasparenza in una buona amministrazione.
Facciamo parte di quella parte di non eletti che si chiama pubblico e che è stanca di subire.
Il pubblico, tra chi crede che attraverso il consenso o il dissenso si può indirizzare questo Paese verso il meglio. Credo nella buona fede di tutti i presenti in quella sala, di coloro che facevano parte della commissione, e pure di chi è uscito. Tuttavia l'esasperazione e la tensione giustamente lievitano di fronte pure ad un solo dubbio, portando alla delegittimazione di qualsiasi tipo di autorità o istituzione nel momento nel quale non si fanno rispettare le regole.
In verità la discrezionalità giustificata dal" volemose bene" oppure dal fatidico "c'ho famiglia", molto spesso ci porta a soprassedere, a chiudere gli occhi, dando adito alla rabbia di coloro i quali rispettano pedissequamente le regole, eluse da chi, poi, ha pure la legittimazione culturale a sbeffeggiare i benintenzionati. Perchè qualche volta i benintenzionati divengon maldisposti.
 Sarà che siamo antropologicamente individualisti e ce ne fottiamo delle regole e con un eufemismo ci definiremmo volentieri Magno greci e con un dispregiativo faremmo a meno sentirci etichettare come terroni?
Non è possibile assolutamente soprassedre da parte di chi rappresenta lo Stato e chi quel rispetto assoluto lo pretende attraverso leggi, regolamenti e bandi di concorso. Perchè il funzionamento di una macchina amministrativa non può avere già al principio, delle procedure dubbiose ove trova la legittimazione al suo mal funzionamento.

sabato 30 ottobre 2010

Melanzane con l'aglio in culo.




Da queste parti sulla collina messapica si sente odore di bruciato circa la questione della individuazione della "Capitale" della Dieta Meditterranea, una questione capitale davvero se si fa riferimento ad identità e tradizioni culinarie. Sembra, per come è nata la questione, che l'idea sia partita da un soggiorno, o meglio da una ospitata di un luminare peraltro esperto delle cose alimentari, della chimica nel piatto -come si diceva una volta quando a sinistra tutto doveva per forza di cose essere accompagnata dalla dicitura "democratica", così la medicina, così la magistratura ecc. così la cucina, sempre e comunque contro qualcuno o qualcosa.
Una sorta di sigillo finale, quasi ideologico, che la sinistra ha sempre voluto mettere ad ogni iniziativa perchè avesse valenza, non solo democratica, ma di certo migliore rispetto ad altre connotazioni rosso sugo o verdi cime di rape o bianche orecchiette. Anche questa volta il percorso sembra essere lo stesso. A dispetto di una conclamata fama dei nostri ristoratori e della loro cucina, del loro modo di porsi rispetto ai prodotti della nostra terra, del loro uso stagionale, della intelligenza e della protervia nel percorrere  e nel proporre le tradizioni culinarie fatte di sapienza e gusto si vorrebbe cambiare, uno stato di cose oggettivo secolare, proponendo (i pedissequi politicanti  in aperto dissidio con la loro pancia)
il solito piatto di capre e cavoli per cercare di salvare entrambi.  Così il Presidente della Provincia Ferrarese, che ha fatto le sue fortune sul concetto di "territorialità", di colpo la rinnega, per dare fiato alla megalomania di un suo amico socialista, "sempre in cerca di una rissa e di un bazar". E mentre i nostri ristoratori fanno la fortuna di guide turistiche e culinarie, il sindaco Tanzarella si appresta ad apparecchiare la tavola per  "infornare" un altro comitato con tanti di presidenza, consiglieri, addetti stampa (gli addetti alla cucina -la cosa più importante-li forniremo noi!) e magari con tanto di gettoni
di presenza, ovvero "cotto e mangiato" per dirla con un famoso titolo di un libro caro alle nostre madri. Su una cosa siamo tutti d'accordo: il primato della "frittata" ( in senso generico perchè anche quella la facciamo meglio noi con le nostre galline ruspanti dal culo d'oro, altro che Rana) spetterà insieme al sindaco della costa al presidente, che tra una forchetta e l'altra e con la bocca piena, ha annunciato che "Ostuni sarà la mente e Ceglie sarà il braccio". Salomonicamente loro metterranno gli amministratori e le idee e noi melanzane, pomodorini, zucchine agnello, ricotta forte, grano pisato ecc. ecc.
A loro toccherà produrre carte e convegni a noi odori e sapori da riempire le nostre valli fino al mare, giù giù fino a Brindisi perchè non si scordino la provenienza originale delle cose. Poi alla tavola imbandita (e da imbandire!), si sa, si siede sempre qualche buon tempone Rappresentante del Popolo in Parlamento, che non capisce ma ama discettare della natura delle cose e magari non sa nemmeno gli ingredienti di una melanzana con l'aglio in culo o alla poverella, come da ricetta, e taccia tutti di campanilismo, e non si sa se l'ha detto con la pancia piena o vuota come il cervello; e risentiamo puzza di bruciato in cucina che ora si vorrebbe "comune" perchè effettivamente qui cuciniamo da Dio e non facciamo ingrassare, anzi li preserviamo in salute perchè in quanto al loro cervello non possiamo metterci le mani. Ebbene sì, noi rivendichiamo il diritto e il dovere delle nostre campane di suonare perchè su queste cose vorremmo che "il campanilismo la trionferà!". Non ci sono mezze misure perchè è inimmagginabile fare un mezzo sugo o un sugo e mezzo come vorrebbe la politica politicante per un piatto di orecchiette. Qualcuno si sente come la zucchina ovvero col fiore al culo ma qui c'è una sorta di linea del Piave immaginaria che certo non sarà espropriabile con una delibera di consiglio, a maggioranza a trequarti con o senza opposizione, e con la beffa di pagare anche i soli venti centesimi per partecipare al progetto! Mi rifiuto.
Del resto, a dirla con gli economisti, è il mercato dell'offerta e della domanda che stabilisce chi e cosa, non certo un accordo politico di circostanza, sulla identità da difendere. Siamo protagonisti attivi da sempre di una storia culinaria riconosciuta ora a livello mondiale e non ce voglia nessuno dei meriti acquistati in cucina e sulle tavole, che non potete disconoscere come volete fare "invitando" il protagonista a partecipare e non anche a dare gli indirizzi del nuovo "piatto"  turistico.
Vi rimarrei tutti alladajun (a digiuno) per meditare, anche se la politica ha i suoi tempi di cottura e i suoi ingredienti non originali e a volte indigesti, che non giustificano mai la furbizia, il depredamento identitario fosse anche di una ricetta neanche segreta.

Angelo Ciciriello, scrittore e giornalista.

lunedì 22 marzo 2010

Don Oronzo, ritorna con la tua Crocecchia
o quantomeno dacci una mano da lassù.


http://www.clubdomenica.it/immagini/10giugno1962.jpg



Correva l'anno 1958 a Ceglie Messapica.

In quell'anno nacque e si affermò una formazione politica locale di dissidenti democristiani denominata “Forze Cristiane”, conosciuta dal popolo con l’appellativo dialettale di “a Cruscekkij”, che nel simbolo identificativo assemblava alla Croce latina il badile del lavoro della terra ed un libro che doveva raffigurare il Vangelo, fonte primigenia della cultura cristiano-cattolica del mondo occidentale, la quale, presentatasi alle elezioni amministrative di Ceglie dell’anno 1958 con una lista capeggiata da Cosimo Mastro, classica bandiera della Democrazia Cristiana cegliese e provinciale, riuscì a far eleggere ben 18 consiglieri su trenta sancendo in tal modo la totale débâcle della Democrazia Cristiana della Città, guidata in quel momento da Cosimo Nacci, che portò nel Consiglio Comunale soltanto 5 consiglieri eletti, a fronte di maggioranze “bulgare” conseguite dal partito in tutte le precedenti tornate elettorali comunali. Leggi tutto, è interessante.


A proposito di Democrazia Cristiana. Ieri sera a Ceglie Messapica c'era (con grande dispendio di auto blu) un certo Pizza (di nome Giuseppe). Mi dicono che è l'attuale Segretario della DC.



     Nessuno tocchi Paolino.
Sabato scorso l'Arch. Paolo Maria Urso ha tenuto in piazza un comizio subito dopo quello del centro-sinistra. Si è presentato da solo sul palco ma... la gente che era sotto con Pietro Federico, è rimasta ad ascoltare anchelui. Alla fine Il Sindaco si è complimentato e lo ha abbracciato.


Nessuno tocchi Paolino però ad Angelo Giordano fategli quel che volete.
Ne parleremo con calma fra un po'


http://www.haisentito.it/wp-galleryo/bettino-craxi/bettinocraxi3.jpg


A quanto sembra Bobo e Stefania Craxi sono stati invitati a Ceglie Messapica dall'attuale Segretario cittadino del Partito Socialista Cegliese ovvero Angelo Lodedo.


Dal comunicato stampa si evince che alla presenza di Damiano De Punzio Segretario Regionale sono stati nominati i componenti del Direttivo ovvero: Cavallo Giuseppe, Elia Giuseppe, Gianfreda Cosimo e Biondi Giovanna. Lerna Angela è stata nominata Vice Segretario.

Questo partito sostiene Pietro Magno in questa tornata elettorale ed ha candidato all'interno della Lista Magno i due dirigenti ovvero: Angelo Lodedo e Lerna Graziana.




Ve l'immaginate?

Angelo Lodedo

che riappacifica

Bobo e Stefania

all'ombra di un ulivo?


DIAVOSPIA

martedì 16 febbraio 2010

Hanno ammazzato Pietro, Pietro è vivo.

Fenomenologia di Pietro Federico.
Non potevano più candidare "baffone", non volevano candidare "baffetto", dovevano pur trovare qualcuno con la peluria sul viso.
I baffi erano simbolo della sinistra ottocentesca ormai trapassata. La barba invece rappresentava un ponte verso la religiosità, l'ascesi.

"La sinistra vecchia e quella nuova Togliatti stai tranquillo, le uniamo con il vino." (Musica di sottofondo: Albana per Togliatti, Claudio Lolli).

C'era anche la Democrazia Cristiana ad appoggiarlo.
Sembra strano come a volte certe situazioni facciano fatica ad emergere. Forse perchè la nostra mente ha volutamente rimosso una parte della nostra essitenza per proteggerci. Rimuginare questo nome: Democrazia Cristiana: il senso spietato del non ritorno.
Si, c'era anche la Democrazia Cristiana insieme alla Margherita, ai Democratici di Sinistra e a Rifondazione Comunista. Tutti insieme appassionatamente.

Patti chiari e amicizia lunga.
Dunque: un Sindaco "super partes" che garantisca gli equilibri dei partiti. Una ripartizione cencelliana degli assessori blindata, sottoscritta e benedetta.

Garantire gli equilibri dei partiti.
Sembrava l'uovo di Colombo. Un Cavallo di Troia scagliato contro la "società civile" ovvero, contro noi poveri idioti. La sublimazione della politica.